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È il 1974 e il settantenne Vadim Vadimovic, scrittore incluso nella rosa dei candidati al Nobel, ripercorre la propria vita con cruda sincerità. Nato a Pietroburgo in una famiglia aristocratica, vive un'infanzia solitaria e infelice che è all'origine di inquietanti turbe psichiche. Quando scoppia la rivoluzione bolscevica fugge avventurosamente all'estero e ripara in Inghilterra; più tardi, in Francia, ha inizio la sua carriera di letterato, illustrata con esilaranti notazioni. Arrogante e asociale, sbrigativo nei rapporti sentimentali, assillato dalla sensazione che la sua esistenza sia la parodia di quella di un altro, si sposa indotto solo da impulsi erotici, indulge a tradimenti con disinvolte fanciulle, prova torbide attrazioni per adolescenti impuberi, e mentre insegna svogliato in una detestabile università della provincia americana vede acuirsi i suoi disordini mentali. Dovrà arrivare alle soglie della vecchiaia per incontrare la vera eroina del libro, una giovane donna il cui nome resterà segreto - perché solo così si preservano le cose preziose della vita. Tutt' altro che segreta è invece la vera identità di Vadim Vadimovic N., il Narratore, che subito si rivela una caricaturale rappresentazione del suo artefice: o meglio, del volgare fraintendimento della sua personalità generato da certa critica, incline a descriverlo come autoreferenziale, ossessionato dai doppi, dai personaggi marionetta che adombrano la mano del burattinaio.